FUORI ALFREDO DAL 41bis! SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE!
Il compagno Alfredo Cospito sta affrontando una tappa ancor più ardua della sua battaglia. Di fronte alla condanna a morte pronunciata dalla Corte di Cassazione il 24 febbraio scorso, egli dichiara la sua determinazione ad andare fino in fondo. Tramite le poche parole che riesce a far uscire da quella tomba per vivi, ribadisce la volontà di offrire la vita per battersi contro queste “abominazioni della violenza di Stato” e per la continuità della lotta rivoluzionaria. Sono le parole di un combattente! Di chi affronta il percorso rivoluzionario, che ha fatto proprio nel corso del tempo, anche nei suoi tornanti più duri, che pone in avanti sempre gli obiettivi di interesse collettivo, sociale. Come quelli, appunto, di liberazione da questa cappa di piombo repressiva che investe ormai largamente la realtà delle classi proletarie. Non quindi atti estremi di chi “non ce la fa più” e, con postura vittimista e di resa, invoca clemenza al potere. Questa è una differenza fondamentale!
Oggi viviamo una vera “tragedia greca”: un potere sadico e stragista vuole imporre la sopravvivenza ad un oppositore, per garantirgli una tortura eterna! L’oppositore, un rivoluzionario anarchico che ama profondamente vita e libertà, va incontro alla morte come unica possibilità di vivere ancora, combattendo!! In un parossismo che esalta l’antagonismo che sempre si pone per chi osa affrontare il potere, che lo collega idealmente a tanti/e che sono caduti combattendo, in particolare negli anni 70/80. Ciò che lui stesso sente quando, all’inizio del suo sciopero, l’ha dedicato anche a compagne/i BR-PCC che resistono al 41bis da 17 anni.
L’esito ultimo non è pertanto scontato. Oggi siamo in piazza per raccogliere al massimo le forze, per sostenere la possibilità della vita. La lotta continua! E continuerà comunque, assumendo l’orientamento che gli ha dato Alfredo, dando continuità alla sua stessa esistenza, qualsiasi forma prenderà, ed a questa lotta che è riuscito a sviluppare così potentemente.
Di fronte abbiamo un potere mostruoso che si rivela nelle vicende odierne: i migranti trattati come “carico residuale”, un barcone fatiscente e strapieno, avvistato e abbandonato perché “in stato di buona galleggiabilità”.. ammazzano decine di poveracci e si giustificano con linguaggio burocratico (come nel linguaggio nazista). Da assassini e torturatori che sono pretendono poi di “tutelare la vita di chi sta nelle mani dello Stato”, arrivando all’oscenità invocata da un tal giudice per cui “la vita è un bene “inviolabile” (da parte di terzi) e “indisponibile” (da parte del suo stesso titolare)”. Cioè impongono lo Stato come dio supremo che decide chi far sopravvivere (alle sue condizioni) e chi deve morire.
Il coraggio di Alfredo ha dato spinta ad una mobilitazione in continua crescita, ha gettato uno squarcio di luce sui sotterranei della tortura di Stato e svegliato coscienza di classe. Finalmente ci si rende conto che il 41bis è una mostruosità che riguarda tutti/e, perché è l’apice della macchina repressiva rivolta contro qualsiasi resistenza a un sistema economico-sociale sempre più devastante e che ci ha portato nel baratro di guerre continue. E questo a profitto sfacciato delle oligarchie miliardarie che speculano su tutto.
La lotta contro la repressione, la solidarietà come sua arma principale, sono oggi vitali!
E una solidarietà che va oltre le frontiere in una visione di liberazione sociale, che in questo caso riconosce come nemici comuni gli Stati cosiddetti democratici (imperialisti) e i regimi fascisti associati nella NATO e nella tratta dei migranti. Stesso nemico, stessa lotta.
I prigionieri e le prigioniere della guerra sociale pagano un prezzo estremamente alto per sostenere la possibilità e la necessità della rivoluzione. A qualsiasi tendenza politica appartengano, sono una parte preziosa del movimento di liberazione.
Oggi la battaglia principale è per salvare la vita di Alfredo e per aprire una prima breccia in questo criminale muro carcerario dell’isolamento totale. La solidarietà è un’arma degli oppressi!
Soccorso Rosso Internazionale
Torino, 4 marzo 2023
rhi-sri.org / ccrsri.org / PT-SRI