Pubblichiamo il comunicato dell’Assemblea di Scienze Politiche
19/11/2019
“non chiediamo la luna … NUOVO SPAZIO PER GLI STUDENTI!
Oggi, come studenti dell’assemblea di scienze politiche abbiamo aperto l’ex polo di calcolo, uno spazio abbandonato da anni, accanto all’aula 10.
Tramite l’occupazione siamo riusciti a riprendere uno spazio per noi studenti tenuto dall’università chiuso a marcire, e che ora invece è a disposizione di tutti. Per noi la pratica dell’occupazione è l’unica soluzione efficace per riuscire a dare una risposta alla mancanza di spazi, un problema col quale tutti noi ci scontriamo quotidianamente.
Organizzarsi tra studenti senza chiedere il permesso ad un’università che ti costringe a mangiare sulle scale o studiare sulle panchine o nei corridoi, per noi significa lottare concretamente contro un sistema che toglie anziché dare. Questo modo di gestire l’università pubblica come un’azienda, dove la laurea diventa una merce che noi studenti dobbiamo pagare a caro prezzo, trasforma questo posto in un esamificio: gli unici spazi garantiti sono le aule in cui facciamo lezione, mentre tutte le esigenze che noi studenti abbiamo dovendo passare intere giornate in università (aule studio, mensa, spazi di socialità) sono un lusso che ti puoi concedere se paghi o se sei fortunato a trovare posto.
Contrapporre l’autorganizzazione e il protagonismo studentesco alla delega è necessario, innanzitutto perché questa è un mero teatrino (i rappresentanti degli studenti sono 2 su 13), di cui abbiamo già visto gli esiti, e nei pochi casi in cui funziona va a legittimare e rafforzare quelli stessi che ci tagliano il diritto allo studio. Inoltre la rappresentanza ci depotenzia nella misura in cui vincola le possibili conquiste al volere di chi te le concede: non è una vittoria ma una concessione dall’alto che può esserti tolta in qualsiasi momento.
Quest’occupazione infatti non è la fine ma una tappa del nostro percorso: è un mezzo per darci spazi in cui organizzarci e riuscire a mettere in luce le contraddizioni dell’istituzione universitaria. L’aprire uno spazio a tutti quanti è una necessità politica: avere la possibilità di rimanere in università, permette a chi più viene colpito da questo sistema (fuorisede, pendolari, studenti lavoratori) di lottare contro di esso.
Per questo motivo riprendiamo i progetti di autogestione che portavamo avanti prima dello sgombero, come Libreremo-condivisione gratuita di libri in pdf, un’aula studio e un microonde a disposizione di tutti. Questi progetti non devono essere servizi-tappabuchi da parte di alcuni studenti per altri, ma una pratica collettiva che dimostri che l’organizzazione dal basso funziona.
Vogliamo che questo spazio sia l’espressione delle lotte dell’assemblea e non un contenitore vuoto, per far si che esso sia davvero una risposta concreta ai bisogni materiali di noi studenti, invitiamo tutti a prendere parte attiva alla sua gestione!
NON CHIEDIAMO LA LUNA, CI PRENDIAMO LO SPAZIO!
Invitiamo tutte e tutti a partecipare alla prima assemblea allo Spazio, giovedì 21 alle 12:00″