Pubblichiamo due comunicati in sostegno del compagno anarchico Vincenzo Vecchi, firmati rispettivamente da “Alcune compagne dell’autodifesa femminista” e dal “Centro di documentazione anarchico L’Arrotino” di Lecco.
“Mi ONORO DI AVER PARTECIPATO DA UOMO LIBERO A UNA GIORNATA
DI CONTESTAZIONE CONTRO UN’ECONOMIA CAPITALISTA”
VINCE
Genova: luglio 2001 – agosto 2019 CONTRO IL SISTEMA CAPITALISTA
SEMPRE UNA SCELTA PARTIGIANA, DETERMINATA E CORAGGIOSA
Nel luglio 2001 a Genova si svolse il summit del G8. Un vertice di potenti, che segnava ancor più nettamente la strada verso una concentrazione a livello mondiale di poteri economici e politici. La cosiddetta globalizzazione che divideva il mondo sempre più tra ricchi e poveri, affamando le popolazioni di interi continenti, marginalizzando strati crescenti di popolazione all’interno dei singoli paesi e precarizzando ogni forma di lavoro. Tutto in nome del profitto e dell’accumulazione capitalistica, che prevede sempre una violenza contro chi deve essere oppresso, sfruttato e sradicato dalle proprie terre e le proprie origini. A questo si sono opposte, con determinazione, migliaia di persone, alcune delle quali finite nelle maglie della repressione e accusate di devastazione e saccheggio. Quando noi ben sappiamo chi davvero devasta e saccheggia, viste le condizioni del pianeta e dell’essere umano, almeno quello appartenente alla classe degli sfruttati e proletari.
Tra queste persone c’è Vincenzo Vecchi, compagno anarchico, che si dichiarò onorato di
partecipare alle giornate di lotta a Genova nel 2001 contro il sistema capitalistico che stringeva la sua morsa e muoveva i suoi passi per trasformarsi e rinnovarsi.
L’8 agosto Vincenzo è stato arrestato, in Francia, dalla polizia francese con a suo carico due mandati internazionali di cattura emessi dai procuratori di Milano e Genova, dopo sette anni di latitanza, scelti coerentemente per sottrarsi alla giustizia dello stato e vivere da uomo libero compatibilmente con la situazione. Lo Stato lo sappiamo non si auto condanna, ma si assolve e non ti molla mai, soprattutto se le tue idee, a cui conseguono delle pratiche, hanno in sé molto di vero e fastidioso.
A Vincenzo tutta la nostra solidarietà e vicinanza basata sull’affetto e la condivisione politica delle convinzioni che lo spinsero alla partecipazione delle giornate di Genova.
Vincenzo libero!
Alcune compagne dell’autodifesa femminista
SOLIDARIETA’ A VINCE
Lo scorso 8 agosto, dopo una latitanza durata oltre 7 anni, è stato arrestato in Francia il compagno anarchico Vincenzo Vecchi. In seguito alla condanna a 11 anni e mezzo per “devastazione e saccheggio” per i fatti del G8 di Genova, Vince era infatti diventato irreperibile per lo Stato.
Una scelta ardua e coraggiosa, coerente con ciò che lui stesso dichiarò nell’aula di tribunale prima della sentenza: “… in quanto anarchico, ritengo i concetti borghesi di colpevolezza o innocenza totalmente privi di significato”. Quindi, una volta condannato definitivamente, ha deciso di partire, di non farsi acciuffare dai tanti apparati polizieschi che lo Stato gli ha sguinzagliato dietro. Anni di clandestinità non devono essere stati facili, ma il modo in cui Vince ha affrontato la pena che lo Stato gli ha inflitto ci ha fatto sentire realmente complici con lui per la sua scelta. Purtroppo il lavoro di Digos, Ucigos e tante altre merde ha portato alla sua cattura ed ora è prigioniero nel carcere di Rennes, in attesa della richiesta di estradizione in Italia dove dovrebbe scontare la condanna per la rivolta di Genova. Spesso sentiamo scandire nei cortei “il nostro amore per la libertà è più forte di ogni autorità” ed è proprio questo amore che deve aver spinto alla scelta della latitanza. L’idea che ora il nostro compagno sia rinchiuso fra le quattro mura di un carcere ci colpisce al cuore, ma non ci abbatte; getta anzi benzina sul fuoco della lotta contro questo sistema.
Durante questi sette anni la forza della scelta radicale fatta da Vince ha dato alle lotte è stata fondamentale per alcuni e il fatto che lo Stato abbia faticato così tanto per riuscire a mettergli le catene rafforza l’immagine di un potere non sempre invincibile. La rabbia che percorre le nostre vene è tanta, ma questa rabbia non potrà che scatenarsi contro il potere e i suoi apparati, con sempre più vigore. Quelle di Genova sono state giornate di lotta, di guerra al capitalismo, di rivolta contro l’esistente. Non possiamo quindi che riportare le parole dette da Vince nelle aule di tribunale: “Mi sono sempre assunto la piena responsabilità e le eventuali conseguenze delle mie azioni, compresa la mia presenza nella giornata di mobilitazione contro il G8 del 20 luglio 2001, anzi sono onorato di aver partecipato da uomo libero ad un’azione radicale collettiva, senza nessuna struttura egemone al di sopra di me.”
Vogliamo esprimere massima solidarietà a Vince, con la voglia di rivederlo al più presto al nostro fianco nella lotta per l’abbattimento di questo sistema.
Vince libero! Juan libero!
Morte allo Stato! Per l’anarchia!
Centro di documentazione anarchico “L’arrotino” di Lecco”