da: Secoursrouge.org
7 maggio 2018
José Luis Gutierrez Quispe (43 anni), maoista ricercato in Perù (su di lui pendeva una taglia, disposta dal ministero degli Interni) è stato arrestato a fine aprile nel distretto di Llochegua a Huanta. È accusato d’aver assicurato il servizio di intelligence ai maoisti nella regione del VRAEM (Valle dei fiumi Apurimac, Ene e Mantaro).
Numerosi segnali di uno sviluppo delle forze e delle attività maoiste sono presenti in Perù dopo una serie di successi della contro-insurrezione, di cui il più importante è la distruzione del Comitato regionale Huallaga del PCP-SL (Partito comunista del Perù-Sendero Luminoso, n.d.t.) e l’arresto del suo dirigente il “compagno Artemio”.
Oltre a forze eredi del PCP-SL che hanno adottato una strategia legalista, sull’esempio di MOVADEF (Movimento per l’amnistia e i diritti fondamentali, n.d.t.) esistono quattro forze eredi del PCP-SL che seguono la politica della “guerra popolare prolungata”.
La principale è il Partito comunista del Perù militarizzato (MPCP) divenuta un’organizzazione indipendente, che dispone di diverse colonne di guerriglieri nella regione del VRAEM e estende le sue attività in altre zone.
Domenica 6 maggio, MPCP ha reso pubblico un discorso della “compagna Helena”, secondo cui si riafferma la necessità di fare la rivoluzione armata. La compagna descrive MPCP come scaturito da PCP-SL, ma smarcato da esso.
Il Partito comunista militarizzato del Perù (MPCP), diretto dai fratelli Quispe Palomino, è intervenuto tramite due video dalle alture della Valle dei fiumi Apurimac, Ene e Mantaro (VRAEM), dichiarando che si smarcano da Sendero Luminoso.
Nel video, la compagna “Helena” compare con armi in un accampamento mobile nel VRAEM e uno striscione di MPCP.
All’attività del MPCP partecipano intere famiglie.
Nel primo video viene trasmesso un chiaro messaggio maoista:
“L’unica via è la rivoluzione armata”.
MPCP ha “ereditato” alcune strutture di Sendero Luminoso, ma per quanto MPCP derivi da esso non è Sendero Luminoso dichiarano i militanti del Partito comunista militarizzato del Perù.
Il secondo video inizia con una dichiarazione di “Helena” che afferma che la lotta è armata. Dice anche che ci sono donne con incarichi dentro questa organizzazione, parla di basi d’appoggio dirette da donne e tali basi coincidono proprio con le milizie civili.
A metà del secondo video afferma la sua intenzione di voler lasciare in eredità ai propri figli un percorso di lotta e ribadisce la necessità di coinvolgere sempre più donne nella lotta rivoluzionaria.