Quasi un anno fa, il 27 gennaio 2016, l’organizzazione spagnola comunista “Partido Marxista-Leninista/Reconstruccion Comunista” è stata bandita per un anno dallo Stato spagnolo. Quel giorno, in molte città spagnole sono state eseguite perquisizioni domiciliari ed arrestati 9 compagni.
Il PML (RC) è accusato di essere braccio spagnolo del Partito dei lavoratori del Kurdistan, PKK, e di comportarsi come organizzazione terroristica. In tale contesto avrebbe partecipato a un conflitto armato senza l’autorizzazione dello Stato spagnolo. Questo è in relazione alla lotta internazionalista di due giovani attivisti che hanno preso la strada del Rojava (Siria settentrionale) nel 2015 per unirsi al Battaglione Internazionale di Liberazione – un’unità di comunisti, anarchici e antifascisti dentro le YPG kurde. Come affermato dagli attivisti, questi hanno voluto aderire, secondo la tradizione degli internazionalisti che nel 1936-1939 hanno combattuto contro Franco, alla lotta antifascista contro Daesh (“Stato islamico”). Al loro ritorno nel giugno 2015 sono stati poi arrestati. Le azioni di entrambi i combattenti sono state associate al PML (RC).
Per i giorni dal 20 al 27 gennaio 2017 i/le compagni/e della “Piattaforma di sostegno ai detenuti 27 E” lanciano un appello per una settimana di mobilitazione.