Repressione, processi giudiziari e condanne sono la quotidianità di attivisti/e. Nessuno lo sa meglio di quelli che lottano per il superamento dei rapporti attuali.
Il processo che si aprirà il 22 maggio nei confronti di 4 attivisti/e No TAV a Torino ne è una conferma. I quattro compagni/e avrebbero partecipato a un atto di sabotaggio a un compressore. Tutto ciò viene definito dallo stato come “atto terroristico” e quindi legittima il fatto che i compagni /e Claudio, Mattia, Niccolò e Chiara sono da sei mesi in detenzione preventiva.
Il nostro quotidiano, però, rende evidente chi, quì, sono i veri terroristi. Il capitalismo produce, con le guerre , la politica dell’isolamento, lo sfruttamento e l’oppressione quotidiani e gli attacchi continui alle condizioni di vita di noi come classe. Giorno per giorno migliaia e migliaia di morti, povertà e miseria per una gran parte della popolazione.
Proprio in tempi di crisi ciò diviene più chiaro e il potenziale di resistenza cresce continuamente. Allora, nessuna sorpresa il fatto che la repressione della classe dominante si rafforza e si sviluppa con ogni mezzo contro noi e la lotta per la liberazione. Con il pretesto della “lotta contro il terrorismo” viene diffamato e criminalizzato chi resiste e lotta per la liberazione.
La nostra non può che essere una: difendere collettivamente la resistenza nelle piazze! Quì e a livello internazionale!
Un approccio è lo sviluppo di iniziative di solidarietà internazionali in cui non subiamo divisioni interne, ma contrastiamo compatti gli attacchi della classe dominante. L’iniziativa di seguire il processo a Torino è parte di ciò.
Vi inviamo i nostri saluti solidali e un saluto a pugno chiuso!
Terrorista è chi affama, bombarda e arresta!
Claudio, Mattia, Niccolò e Chiara liberi!
Netzwerk Freiheit fuer alle politischen Gefangenen